Saturday, March 14, 2015

Mitteleuropa

Annuso la mia pigna, reca ancora traccia di quel profumo resinoso e balsamico del luogo in cui l'ho raccolta, il sentiero Rilke.  Rilke?  Chi è costui e come mai sei finito a raccogliere pigne su un sentiero a prima vista improbabile?

La storia inizia con un viaggio: a bordo della Duchessa partiamo alle 11.20 verso Somogy (ma questa è un'altra storia...).  Sfrecciamo in autostrada fino al momento di pagare il pedaggio in vista del confine sloveno.  La Duchessa borbotta stranamente, si accende la spia "controllare il liquido di raffreddamento", mentre armeggio con il FastPay vediamo fumo che esce dal cofano.  Meno male che pochi km dopo c'è l'area di servizio di Duino Sud, un Agip di confine dove speriamo di poter aggiustare i livelli.  Una signora efficiente e di rara gentilezza ci chiede di aprire il cofano e sentenzia: "Qui non si va da nessuna parte, ci sono spruzzi ovunque, non è questione di rabbocco".  In effetti, realizzo che la macchina gronda acqua e c'è già una chiazza verdastra di liquido refrigerante che vedo benissimo appena parcheggio due metri più in là per non intasare la corsia dei clienti del distributore.  La signora è un esempio, e non sarà l'ultimo in questa giornata, di quanto le persone possono aiutare a trasformare una iella in una cosa che arriva, passa e se ne va senza lasciare cicatrici, lasciandoti pure l'impressione, quasi una scia di profumo, che ci sono ancora casi e situazioni in cui puoi ancora contare su buone maniere e professionalità.  Ci viene detto che o si chiama il carro-attrezzi, "minimo 200 euro" o si chiama il meccanico che sta qua sotto.  C'è da aspettare che finisca la pausa pranzo alle 14.00 e visto che la signora smonta ed è di passaggio per andare a casa, si offre lei stessa di fermarsi e di avvisarlo che siamo in panne.  Pochi minuti dopo, ci chiamano dicendo di portare la Duchessa, ferita ma non abbattuta, nell'officina Zampa Centro Veicoli Commerciali Usati, che sta a fianco della Coop, proprio all'uscita di Duino Sud.  Sono poche centinaia di metri e la Mercedes docile docile ci porta senza liquido fino a là.

Ci accolgono il titolare e un meccanico cordiali, efficienti, di rara gentilezza, a loro perfetto agio in un'officina ben attrezzata ma non priva, a me pare, di quel fascino dei tempi andati, con un piazzale ingombro anche di vecchie macchine della polizia senza targa anni '80 e una Mercedes vecchio stampo che starebbe bene a l'Havana, lungo il Malecon.  Parlano quel triestino che a noi trevisani pare una versione speziata e ingentilita del nostro dialetto, parlare la "stessa" lingua aiuta sempre a farti sentire un po' a casa tua.  Issano la Duchessa sul ponte e verificano senza dubbio che la pompa è andata e va cambiata.  I magazzini dei ricambi aprono alle 14.30 e ormai ci siamo: dopo tre tentativi andati buchi, capiamo che la pompa non è disponibile subito ma arriverà venerdi alle 10.00.  Ci organizziamo con Lucio in modo che passi a prenderci, faremo il viaggio assieme.  Siamo fortunati, la cavalleria, anzi "Le forze aeree" come dice lui su Whatsup, arriveranno alle 17.00 e, in fondo, accumuleremo solo qualche ora di ritardo sul previsto.  Paolino "Zampa" ci dice: "Non starete mica qua ad aspettare?  Fatevi due passi fino al porto e tornate poi quando vengono a prendervi".  Seguiamo il consiglio e andiamo a mangiare un panino a Duino, in un bar frequentato dagli studenti del "Collegio del Mondo Unito", http://www.uwcad.it/index.php/about-uwcadriatic.  La cameriera del bar ci dice che si tratta di una scuola superiore che accoglie studenti da tutto il mondo e che hanno appena finito la selezione per gli 8 posti (si, otto!)  per gli italiani.  Anche lei ha una cortesia diretta e pratica, prendiamo due piadine, io ci aggiungo un calice di Tocai, buono e terso come si deve, caffè Illy (eh, già..)  Chiediamo che cosa si possa fare o vedere in mezz'ora o poco più: "Il sentiero Rilke, lo prendete a pochi metri da qui, arriva fino a Sistiana".  Ah, ecco, Rilke.  Ma chi è costui?

Werner Maria Rilke, wikipedia docet, è uno dei maggiori poeti austriaci (o dovrei dire austro-boemo, per onorare questa landa in cui Alpen, Adria, Ungarico e chissà che altro si mescolano sempre).  Non so bene cos'abbia scritto ma pare sia passato per Duino, forse si era appena lasciato con la moglie, forse ha fatto delle passeggiate ed è rimasta memoria del suo tambasiare sulle falesie della scogliera.  Cercando qua e là, riporto questa poesia, intitolata "Dimmi, qual è il tuo compito, Poeta?"

Dimmi, qual è il tuo compito, Poeta?
- Io celebro.
Ma il Mostruoso e il Micidiale,
come l'accetti, come lo sopporti?
- Io celebro.
Ma il Senzanome, ma l'Anonimo,
come, Poeta, tuttavia lo nomini?
- Io celebro
Donde trai il tuo diritto d'esser vero
in ogni maschera, in ogni costume?
- Io celebro
E come può la quiete ed il furore
conoscerti, la stella e la tempesta?
: - perché io celebro.



Rilke lo hanno celebrato sul serio con un sentiero che immagino ripercorra le sue passeggiate dal castello di Duino fino a Sistiana.  Mai sentito nominare, né Rilke né il sentiero, ma c'incamminiamo per un mezz'oretta fra macchia mediterranea e bellissime viste sul mare, Trieste e Duino che chiudono l'orizzonte, fra i tenui profumi invernali di un bosco coi pini marittimi.  Io mi riannuso la pigna dei tempi di Rilke, una cosa piena di botanico romanticismo, no?

Sono le 17.00 passate quando Lucio ci raggiunge, Paolino ci ha aspettato anche oltre l'orario di chiusura e pure se doveva andare a prendere la bimba a scuola.  faccio a tempo a fotografare una trionfale Triumph(!)  "Bonneville'".  Il meccanico ne va fiero, "me lo sono fatta io", ci dice, "ma è una replica del 2010".  Ci diamo appuntamento alla serata del giorno dopo, Paolino ci lascia il biglietto da visita.  Già sa che arriveremo tardi, ci dice "Sentiamoci e ci metteremo d'accordo".

Sorvolo sul resto del viaggio, che a tratti mi ha ricordato un giro su un F 104, e arriviamo a venerdi pomeriggio.  Partiamo tardi e telefoniamo per dire che arriveremo alle 21.00.  "Zampa" non fa un piega e, anche se deve farsi mezz'ora di macchina per riaprire l'officina dato che arriva da Trieste, ci dice che va bene.  Nuovamente, annoto che tanta gentilezza è rara e non è per nulla scontato che uno voglia e possa fare così tanto per dei foresti.  Avrebbe potuto dire 10 frasi tipo "Mi spiace, è troppo tardi", "Sono chiuso, passate domani..."  e così via. Avrebbe potuto e avremmo capito.

Noi arriviamo con 10 minuti di anticipo alle 20.50 (è l'F 104 delle forze aree di prima!)  La consegna della macchina, alle nove della sera, col rombo dell'autostrada sopra di noi, ha il suo fascino.  Ne riassumo il ritmo:
PZ: "Ecco la macchina."
CG: "Cos'aveva?"
PZ: "Niente, cambiato la pompa. Tutto ok. Costosetta l'officina della Mercedes: ho visto le fatture nel cruscotto..."
CG: "...?"
PZ : "Ma io vi ho messo la manodopera a meno e ho aggiunto liquido migliore, della Shell"

Avrebbe potuto chiederci molto di più, ma questa è una bella storia di gente che se fosse più vicina gli porteremmo d'ora in poi la macchina ogni volta.  Nessuno ci ha lasciato alla deriva, a partire dalla signora tosta dell'Agip e giù giù fino a venire, di venerdi notte, ad aprire un'officina per riconsegnare la macchina in perfetto ordine, via a 140 fino a casa con sosta per un panino al crudo a Palmanova.  Una bella storia di serietà, di correttezza (che non sempre si trova altrove) e di gentilezza (sempre graditissima ma mai obbligatoria).  Nel tentativo di sdebitarci, lasciamo a Paolino un salame ungherese, uno dei cimeli del viaggio assieme all'Unicum Szilva e a due rosé.

Quello che poteva essere un gran gran fastidio si è risolto in qualche ora di ritardo, un inaspettato giretto sul sentiero Rilke e la Duchessa con una pompa fiammante.  Qua la Zampa!