Monday, September 07, 2020

Taranto vagante

Fin troppo spesso a Taranto associ solo l'ILVA e il suo lungo e ancora irrisolto strascico di lavoro, riscatto, declino, inquinamento e sfacelo industriale, ambientale e sociale. Eppure è una città che ci è entrata nel cuore di straforo grazie a Claudia che, dopo aver soggiornato per tre anni a Treviso, ci ha dato le motivazioni per visitare la sua città per la terza volta.  E ormai capiamo a modo nostro questo posto di 200.000 abitanti che è l'unico angolo di Puglia che conosciamo civilmente fino al punto di sentirci un po' a casa.  E allora via con sprazzi e (alcuni) lazzi su questo viaggio di fine estate e fine covid, appena appena prima della ripartenza.

Sud. Rimango sempre affascinato dalla bellezza dei luoghi e della storia che li animano, Taranto è un portento inconsueto, con la sua città vecchia a metà fra lo spettacolare e il disfatto, un'acropoli magno-greca con palazzi nobiliari e cattedrali a pochi metri da ruderi cadenti, rivoli maleodoranti, scooter in perenne gimkana e un'umanità gagliarda, latitante ed inconsueta. Ma credo che questa sia anche una cifra di lettura di molta parte del meridione del paese: la contraddizione palese fra scorci bellissimi (d'arte, di storia, di umanità, di natura) e cumuli d'immondizia letterali o figurati che attendono di essere rimossi (e ad occhio attenderanno un bel po', non è questione recente che si risolve in un attimo). Tanto per fare un esempio, ecco il mar grande che affaccia sulla città e sul suo porto: verde, placido e brillante anche se siamo in pieno centro. Ma, se guardate in basso a sinistra, non sia mai che sulla stessa scalinata che ti porta a vederlo manchino lattine, bottiglie di plastica e altro pattume immancabilmente presente.

Siamo stati a vedere il Marta, lo stellare Museo ARcheologico (di) Taranto dal nome così femminile. Non era la prima volta ma in tempi di covid nel turno delle 10.00 in cui abbiamo prenotato noi 4 eravamo in tutto in 6, una sporca mezza dozzina di turisti in due piani e 25 sale di reperti da perdere gli occhi. La bellezza di un museo del genere visto in pace e solitudine è acuita a dismisura nella desertificazione e negli spazi ariosi e vuoti che potevano essere solcati sotto lo sguardo vigile dei custodi, che pure con un tocco quasi esotico di impalpabile burocrazia, si prodigavano a spiegare anche i dettagli della tomba dell'atleta e di altre meraviglie. Lo sapevate che i romani mandavano vasi di vetro colorati da Aquileia a Taranto? Poi uno si chiede ma da dove gli è venuta l'idea a Venini e agli altri di fare vasi quando poco meno di 2000 anni fa mandavano giù i prodotti e gli mancava solo Amazon.


Sopra: vaso in vetro di Aquileia al Marta. Sotto: vasi di Venini a Treviso.

Mare. In ordine di apparizione abbiamo visto Baia Serrone (bella ma nel complesso oscurata dalle altre due), spiaggia El Cohiba 59 a Marina di Pulsano e La Marée a Lama (frazione di Taranto). El Cohiba è una spiaggia bianca e cristallina con un mare ipnotico color del topazio che ha poco d'invidiare ai Caraibi (ve l'ho già detto, vero?, che volendo a 200 metri i mucchi di detriti delle case abusive ti ricordano che c'e sempre margine per migliorare). Il lido è una meraviglia e lo stabilimento ti accoglie come se tu fossi un pascià coi suoi ombrelloni rossi e la macchina havanera all'ingresso (chissà se era una Buick o una Cadillac...)

Per maggiori info: https://www.elcohiba59.it/

La Marée è a pochi km da Taranto ed è un prato verde a picco su un mare di scogli. Non avevo mai visto questa combinazione di erba, scogli e mare. Molti, o quasi tutti, gli avventori mi sembrano tarantini che si godono questo solarium in un angolo di rara forza visiva a pochi km dal centro. Ho fatto due bagni, anche con mare un po' mosso che idromassaggia il padano che è in me, abituato al massimo a qualche ondina a Porto S Margherita. Ci fermiamo fino al tramonto, lento, luminoso y final.


Il tramonto è del 4 settembre 2020, vedi anche https://www.lamaree.it/

Avremmo voluto vedere anche Punta Prosciutto e Punta della Suina, sia perché il porsel è parte della famiglia sia perché ci saremmo fatti un balletto imitandone uno che ci è piaciuto ma sto divagando e se restate sul pezzo capirete dopo...

Cibo. Non serve Wikileaks per rivelare che in Puglia si mangia bene, molto bene, benissimo e tanto, molto tanto e tantissimo. Noi ci siamo difesi e Claudia ci ha servito in questi pochi giorni cozze gratinate alla tarantina, riso patate e cozze (forse mi prendevano per i versi ma magari è diverso da patate riso e cozze...) e vai con linguine alle vongole e burratine, olive, stracciatella, focacce, frise al pomodoro, cacioricotta. In ordine sparso continuiamo con capperi fatti in casa (nel suo giardino, intendo) da Ornella, melanzane ripiene, fave e cicoria, Negramaro, pagnottelle e gli dei degli ingredienti siano clementi se mi dimentico di tutto e di più. Incredibile dictu, non abbiamo nemmeno esagerato tanto e, per dire, quand'eravamo al mare mi sono limitato a sobrie paste fredde coi pomodorini e dintorni. Un capitolo a parte però spetta a Lecce.

La domenica infatti abbiamo inforcato la fida Peugeout 208 a noleggio Goldcar e siamo andati a riempirci gli occhi del barocco più bello che io conosca, in una giornata calda fresca in cui si poteva passeggiare anche col sole a picco  senza squagliarsi l'ascella. Ebbene, sorvolo sfacciatamente su duomo e Santa Croce, e mi soffermo sui rustici di Alvino in Piazza S Oronzo (per chi ama il salato o, puta caso, se vi beccate un diabete tardivo) e sui suoi pasticciotti (crema e pistacchio, crema e limone e infine il capotribù crema e amarena; poi non ce l'hanno fatta più nemmeno le ragazze che in fatto di dolci sono delle mantidi!). Chiusura col caffè in ghiaccio e latte di mandorla. I (miei) gusti sono gusti ma questa storia del caffè in giaccio è una gran trovata, io l'ho preso ristretto di latte di mandorla e il macchiato, vagamente nordico e financo triste che prendo di solito, è diventato forte, freddo, intarsiato di spezie e dolcezza amarognola. Se siete amici, ve lo auguro e sennò che il Nescafé vi colga!

Ferzan. Il nome, anche se non proprio salviniano-longobardo, vi dovrebbe ricordare il regista turco-romano Ozpetek. Ma cosa c'entra la Puglia? Se non siete cinefili potreste non saperlo ma uno dei migliori lavori del Ferzan nazionale resta "Mine Vaganti''.  E il film, combinazione, è stato girato a Lecce. Per la prima volta in vita mia, seguendo i suggerimenti di Lorenzo e degli amici locali, ci siamo lanciati in un simpatico giro turistico al celluloide, cercando e trovando alcune scene del film cult del 2010.


Siamo nello stesso portone! (da "Mine Vaganti", 2010)

La scena finale, ad esempio, quella che mescola due generazioni, accostandole a  un funerale, è ambientata a pochi metri dal duomo. Abbiamo ritrovato la via e l'androne e ci siamo rivisti quelle immagini struggenti che forse, a modo loro, rimettono insieme le cose. O forse no. E se mi chiedete come facciamo ad essere sicuri, beh, mica siamo dilettanti allo sbaraglio: in un'altra scena ben ingrandita si vede un adesivo su un tubo copricavi e noi lo abbiamo ritrovato, tie! (pensateci bene, per favore, la prossima volta che buttate o incollate un pezzo di plastica dato che a distanza di 10 anni l'adesivo pare immutato, credo che non sia merito solo del clima secco di Lecce...)



Poi abbiamo ritrovato e rifatto anche altre scene e una era proprio dove mi bevevo il caffè con ghiaccio e latte di mandorla al bar in Piazza S Oronzo (attualmente il locale si chiama "Tentazioni", decimetro più, decimetro meno a fianco a noi c'erano Riccardo Scamarcio ed Ennio Fantastichini). Per concludere, se vi vedete questo balletto forse capirete perchè magari a Punta della Suina prima o poi ci faccio un salto. Hello stranger, you are a danger!



Titoli di coda: caffè e cornetti con e senza crema e amarena proudly sponsored by "The first", Via Di Palma 58; pizza a "Rossodisera", Via Emilia 219 (anche se ce le avete messe in tavola a mezzanotte con una prenotazioni alle dieci); boarding by Claudia and lodging at "Hydra" appartamento, Corso Umberto I; parcheggio a pagamento (non) offerto da Comune di Taranto!