Parlo in diretta su Rai3, nel contenitore della testata regionale "Buongiorno Regione'' che va in onda alle 7.30, con rassegna stampa e commento alle notizie pricipali del giorno. La redazione coglie l'occasione della Giornata Mondiale del Risparmio per ragionare di capacità di spesa, situazione economica ed educazione finanziaria. Sono temi interessanti che mi coinvolgono molto ma oggi mi soffermo sull'esperienza legata al programma in diretta (presso la sede della rai di Palazzo Lavia).
Verso lo studio, poco dopo l'alba. |
La conduttrice, Federica, mi ha chiesto di arrivare 15 minuti prima dell'inizio per scambiare altre due parole dopo la breve chiacchierata telefonica di venerdì. All'ingresso mi accoglie la curatrice del programma, Patrizia, sbrigo le formalità fornendo le mie generalità e salgo gli ampi scaloni del palazzo con vista laterale sulla chiesa di S. Lucia. Ricorda con affetto i tempi di Ca' Foscari, quando studiava filosofia, cita Severino e io annoto metalmente di quanto prestigio ancora godano "di luce riflessa" i professori. Speriamo di meritarcelo! Di fronte allo studio, mi prende in carico un tecnico stagno e gentile, "sarò il tuo pigmalione'', mi microfona, mi fa provare la sedia girevole che tende a ruotare vorticosamente, provano livelli audio e inquadratura.
Il tesserino se lo riprendono ma chiedo di fare una foto "miliare", ognuno ha i suoi piccoli grandi cippi! |
Forse scrivo tutto questo per ricordare a me stesso quanta preparazione sia necessaria per la produzione di (buona) qualità: servono tempo, attenzione ai dettagli e persone che aiutano... Serve un protocollo, tutti fanno quel che ha senso, la scaletta riporta ogni singolo spezzone dei 30 minuti di programa (che coinvolgeranno me solo per 4). Ne traggo la considerazione (un po' ovvia un po' no) che qualsiasi cosa andrebbe preparata bene, che sia una lezione, un articolo o una scampagnata. Occorre l'''arte della manuntenzione della motocicletta''! È un'arte perché qualcosa può andare storto, non è scienza esatta. Ma la preparazione riduce il rischio di casini, impappinamenti, pause varie e attutisce gli effetti dei micro-capitomboli sempre in agguato.
Osservo tutti questi professionisti all'opera: Federica legge e rilegge la scaletta, mi ripete l'andamento previsto del mio intervento, si sistema più volte la camicietta bianca e l'asola nera e vistosa che la abbellisce, trucco accurato, fondo tinta quanto basta. Quando parla, nell'arco della sua mezz'ora, usa riempitivi sì e no due volte ("cioè'', "in qualche modo'', "insomma'') e non allunga mai le parole (gli ``eeeehm'' che sono tanto comuni quanto bruttini). Scandisce le parole con cura marmorea, a me pare forse fin troppo, ma è di chiarezza adamatina evitando scorciatoie fonetiche (ad esempio, inserisce le giuste "fessure", spazio-"uno''-spazio e non "un'' appiccicato alle parole precedente e seguente senza ritmo).
Anche Lucia, in attesa di leggere a discreta velocità varie notizie, è tesa al punto giusto. Scioglie la mascella, beve un sorso per ammorbirdire la gola e quel filo di tosse che la infastidisce, stira i muscoli facciali con piccole boccacce, lieve massaggio agli zigomi, un occhio alla scaletta e via. Assorbo un filo della sottile ansia che si porta dentro, anche se deve aver fatto queste apparizioni decine di volte. Riccardo, physique du role, è il meteo-man e ripete il discorso a voce bassa, memorizzando "l'alta pressione si è spostata... non abbiamo segnalazioni dal centro previsioni mareee...'', concentrato e attento.
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L'impressione che ne traggo è che tengono al loro lavoro e per farlo bene serve adrenalina alta al punto giusto. Dopo l'intervento in diretta, in cui mi pare di essere andato benino, mi fanno un'intervista per avere delle immagini "ferme'' per qualche estratto da mandare al TG delle 14.00. Scambio due parole con Federica e Riccardo, lo studio si è completamente svuotato, la testata regionale ha le sue pause durante il giorno. Da casa a casa dalle 5.30 alle 9.30, grazie al treno delle 8.43. Let's go!