Alle 8.30 ci ancoriamo in un baia con pendii verdi e pieni di pini su cui leghiamo le cime di sicurezza. Dopo colazione viaggio in barchino per visitare il complesso ellenistico di Kaunos.
Poi risaliamo il Dalyan river, che si snoda fra banchi di sabbia e giunchi per un lungo tratto: un tempo Kaunos era sul mare, ora è a 8 km dalla riva. Le tombde dei Lici ci si parano davanti come un'apparizione straniante: scolpite nella roccia ad altezza folle. Mi chiedo perché qualcuno si fa costruire una tomba in altorilievo su una montagna. Perché? Vivrò senza risposta ma sono una bellezza.
Tornando, ci fermiamo per un bagno sulla spiaggia sabbiosa e acqua bassa limpidissima. Le tartarughe nidificano a pochi metri da noi e i cartelli implorano i turisti di non romper loro... le uova nel paniere! In questo caso, il divieto è da prendersi alla lettera e rimaniamo a debita distanza.
Su fronti meno culturali ma culinari, abbiamo un grande cuoco: oggi abbiamo mangiato con piatti principali pasta e pollo. In aggiunta, c'è sempre abbondanza di verdure fresche, di ottima qualità, e cotte in vari modo. A pranzo il cuoco ci ha anche ripresentato il branzino avanzato ieri, sminuzzato e servito in una buonissima casseruole. Pensiamo che cucinare in barca è, se possibile, un'arte ancora più fine di quella del cuoco di terraferema: rimaneggiare con fantasia gli avanzi per renderli appetitosi è una grande qualità.
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