Friday, November 03, 2006
321... Go!
3 novembre 2006: riflessioni sul “primo” giorno di Australia. il tempo e’ grigio/bigio, non esattamente quello che ti aspetti da una terra assolata. ancora per qualche giorno ci dovremo adattare, dalla prossima settimana sole e temperature primaverili in aumento (ora siamo sui 18 C).
la citta’ e’ una meraviglia (come la coniglia di Caterpillar), skyline di prima classe con i grattacieli ma anche belle costruzioni vittoriane e europee in basso, soverchiate dai giganti di vetro e acciaio. l’arredo urbano e’ vario e mai banale, fontane, parchi, locali. ci sono soluzioni architettoniche nuove come un treno su monorotaia che passa a pochi metri dai palazzi: un bel modo per inventarsi a 6 metri da terra un’altra corsia che non disturba il traffico, e’ sorprendente vedere un treno “volare” sopra di te mentre passeggi in centro. la citta’ mi ricorda Londra per l’adrenalina alta e il flusso di gente in perenne movimento. ma sono meno compassati, piu’ giovanili e reattivi dei classici londinesi diretti a casa o in ufficio. c’e’ moltissima gioventu’ in giro, tipicamente “bella gente” come dice Cesira e assenza di obesi in stile USA. il numero di persone di origine asiatica e’ enorme, non riconosco un cinese da un giapponese o koreano ma saranno il 25% (tutti i tassisti ad esempio sono orientali e parlano un cino-inglese-indonesiano che mette a dura prova la comunicazione).
non abbiamo ancora visitato le “perle” turistiche famose, mi secca vederle con i nuvoloni e pioggerella, nei prossimi giorni verificheremo con il sole se il celebre Harbour Bridge (che intravedo dall’appartamento dove soggiorno pur coperto dallo spigolo di un altro palazzo) e’ veramente migliore del Ponte della Gobba sul fiume Sile (!?). un po’ di campanilismo non guasta mai, ma temo che non ci sara’ storia!
finally, un commento su UTS. solita (ma non per questo meno stupefacente) perfetta universita’ anglossassone, organizzazione ferrea, spazi ampi per studenti e docenti, ordem y progresso. appena arrivato, mi hanno dato un codice segreto a 7 cifre per entrare in dipartimento, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno (vi drogate?), ho un codice di sicurezza a 5 cifre per fare le fotocopie (si, siete in preda a sostanze!), sono andato in rete in 4 secondi netti da quando ho inserito il cavo senza configurare nulla (!), posso usare senza problemi “servizi” strani (come videochat) che a Venezia sono banditi (anche nel senso di fuorilegge). ho il mio ufficio di visitor grande il doppio di quello che divido con Martina. Insomma, il solito livello extraterrestre. la cosa e’ stata fortunatamente mitigata dal fatto che la segretaria che mi doveva dare le chiavi di casa il primo giorno si e’ “dimenticata” e ho dovuto dormire in albergo dato che non si riusciva a rintracciarla: in fondo sono contento, anche voi paisa’ fate casini, mi sento come a casa mia!
(in figure: monorotaia e palazzi d'epoca; Sydney tower)
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