Friday, December 11, 2020

Covid 19

Siamo alla fine di questa strana lista di post, in fondo 19 è un buon numero per smettere (ed è pure primo!). Pazienza anche se manca il diciottesimo post, non mi sento in vena né di regole né di regolarità, il blog e il suo padrone fanno quel che gli pare e, in fondo in fondo, l'idea di tenere il diario di bordo di questa quarantena soft m'ha fatto compagnia e ricordato l'illustre precedente del Wuhan Diary di Fang Fang. Ho cercato il sito che ha ospitato questi dispacci da una città in quarantena, ne avevo sentito parlare molto, ma ho trovato prima la copia pirata del libro che l'autrice ci ha ricavato! Vedremo se trovo la verve per scaricarlo sul Tolino e leggerlo. Una recensione aulica quasi quasi mi ha fatto venire la voglia:
the secret of Fang Fang’s success is that she can capture the complexities of an ever-changing life without losing its thread 
Non so quanto il filo l'ho tenuto e provo, come ipotesi di lavoro, a considerarmi e a considerarci semplicemente guariti, negativi, ripuliti. Cesira va a Riese ormai da qualche giorno, con mascherina e attenzioni. Ha anche riportato alla base i raccoglitori e la stampante, è un potente segno di normalità e vedete i borsoni del giorno del rientro. Le è rimasto un filo di mal d gola e la concentrazione sulla salute di Luciana, speriamo che il prossimo tampone dica definitivamente la parola fine anche al suo tour nella positività.


A me pare di guadagnare margini ogni giorno, lentino ma convalescente con gradiente bello positivo (che vuol dire una cosa bella, don't worry!) Non ho ancora il tampone fumante a certificare che sono negativo. Se, come spero, questo succederà, il mio sarà un caso ombra: nulla all'inizio, quando forse era presto e nulla alla fine, dato che è passato il tempo necessario a farmi passare tutto! Sarò un buco nelle statistiche, a fronte delle migliaia di diagnosi che non ci facciamo mancare ogni giorno. E, a proposito di numeri, mi restano 86823.49 MByte per il rimanente spezzone di dicembre, ce la posso fare con comodo anche in questa vertigine di connettività permanente! 

L'ultimo esemplare della dozzina di bustine di polvere antibiotica per soluzione orale la prendo stasera alle 22.00. Come ho detto altrove, forse anche questo è servito (forse, ad occhio, male non ha fatto). La capacità di sentire odori non si è mai alterata, il gusto mi è tornato quasi del tutto: non che l'avessi perso ma ci sono stati giorni in cui alcuni cibi, specie quelli amari come il caffè, mi sembravano troppo amari e quasi "fangosi", spingendomi a sciacquarmi la bocca per togliermi quest'asprigno cupo dalle papille. Vado avanti solo con la fida aspirina, che negli ultimi giorni ho preso nella modica quantità di una al giorno.

Cosa c'è da imparare dal covid 19? Non so nemmeno se la domanda abbia senso, di sicuro servirebbe un libro mentre questo è solo un blog. Ho percepito personalmente un filo di paura ( e so che che non c'è coraggio se non senti paura!) ho sperimentato in modo enormemente attenuato le difficoltà provate dai sanitari, dai pazienti e dai familiari di chi, per età, sfiga, destino, se lo è preso cattivo o lo ha dovuto fronteggiare sul serio. Ho sentito politici, forse né più né meno del solito, sbraitare boiate indegne da parte di chi ci dovrebbe rappresentare, ma anche amici confusi e prossimi al negazionismo dire che "è una pantomima", alludendo a immaginari complotti, strategie oscure, grandi fratelli e chissà che altro.

E allo stesso tempo, ho percepito anche tanta amicizia e supporto, parole e messaggi di persone solide e con anime spaziose (letteralmente: capaci di farti spazio) e sempre pronte ad aiutare chi è impestato e mai logorate, nonostante i problemi, al punto da perdere umanità, lucidità e buon senso. Grazie!

La borsetta di carta che ha svolto da diaframma per la consegna di tutto e di più nella no man's land del nostro corridoio: un messaggio ci avvertiva quando i beni venivano depositati qui e poi noi andavamo a ritirare, senza rischiare alcuna forma di contatto. È stata un versione moderna del "cestino" che anni fa veniva calato dalla terrazza fino al giardino al piano terra per la sorpresa e felicità di Paula, Emma e Oscar! 


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