Sunday, October 12, 2008

mango mango mangoooou


da un po' di tempo non scrivo sul blog, immerso in altre intensita' locali (deadlines con relativi parossismi, rotoli di seminari, discussioni con colleghi...) eppure, decantare le sensazioni per assaporarne il retrogusto, diluire l'immediatezza e la volatilita', aspettare che i collegamenti si disvelino e' forse cosa sensata (anche me nono diceva "pensa prima di parlare"). siamo fortunati ospiti di questa citta' per la seconda volta, capiamo di piu' e meglio un luogo che gia' padroneggiavamo con discreta disinvoltura. per questo provo ora a soffermarmi su cose del "secondo ordine" che forse sfuggono al primo contatto.


complice il tempo primaverile e morbido di queste settimane, con ammiccamenti estivi e giornate sfolgoranti, ho scoperto un certo lato "tropicale" dell'emerald city, la frutta. dal giovedi alla domenica apre il Paddy Market, gran bazar del commercio al dettaglio a 10 m dal mio ufficio, per meta' destinato a minutaglie varie e cineserie turistiche e per meta' mercato di frutta e verdura. mi soffermo su quest' ultimo caotico ed affollato smercio di prodotti freschi, anche perche' ci trovo prelibatezze che in Italia vedo solo in fotografia. e' comiciata la stagione del mango e appena entrati nel mercato coperto si sentono subito distintamente i fruttivendoli che urlano "mango-mango-two dollars mangooo-oo-oo" per richiamare l'attenzione del cliente. scegliere un mango e' un problema di decisone serio (non come quelli dei paper): ne vedi a decine, varieta' Kensington e altri di minor pregio, li vendono al pezzo e non a peso. e' un arte che impegna la vista, il tatto e l'intuizione.


se pensate che me la tiro troppo dovreste vedere con quale dedizione Tony, che mi ha fornito i primi rudimenti di mango-theory, seleziona le sue prede. perche' farsi fregare comperando un frutto bello ma troppo maturo? perche' pagare 3 dollari per un frutto perfetto quando puoi avere per 2,60 una coppia di pezzi con migliore "value for quality"? potrei ironizzare sui trade-off di noi "economisti" ma qui e' una cosa seria! dovete sapere poi che qui e' considerato perfettamente lecito tastare i frutti, ci sono clienti che prima di comprarli se li palpano tutti, dal primo all'ultimo, non sia mai che si trovano una sorpresa. per farla breve o impari a farti rispettare oppure ti compri manghi mollicci e malmenati da decine di clienti che li hanno lasciati al triste loro destino, no land for old men! alla fine anche io esco dall'agone, con un residuo di adrenalina ancora in corpo, con i miei due/tre mangoes di buona tonicita', oltre al resto (pomodori, banane, zucchine, a volte anche avocado e altre stranezze) che mi serve per arrivare al giovedi successivo.


vi dicevo che il clima soleggiato incoraggia pasti leggeri e un piacevole diversivo e' cenare a base d'insalata di frutta (facciamo spesso ore assurde, sembriamo spagnoli di madrugada): io ci metto il mango, sbucciato e tagliato fino ad estrarre il seme interno a forma di mandorla, tipo osso di seppia, oltre a pezzi di banana, arancie e fettine sottili di ginger. quest'ultimo ingrediente e' una novita': si tratta di una radice che si trova a cassoni al mercato, naturalmente, e che si puo' aggiungere in modica quantita' alle insalate di frutta e verdura. un pezzetto piccolo di ginger masticato da solo basta ad incendiarti la bocca in un modo che non avevo mai provato, diverso dal pepe e dal peperoncino, e ti lascia le papille annaspanti e confuse a lungo. sconsiglio di addentarne un boccone pieno! trovo misterioso che una simile arma incendiaria risulti invece gradevolissima assieme al resto, dando all'altra frutta quel tocco di acidulo, simile al limone, un frizzante gusto alternativo e una punta di piccante.

sara' pure una cosa generazionale, ma confesso che mi gusto la mia insalata di frutta e yogurt anche perche', irresistibilmente, mango e' parola ricca d'evocazioni e mi ricorda le canzoni di Paolo Conte, i suoi tropici mediterranei e sognanti, pieni di donne profumate e stillanti delizie zuccherine. vi saluto con le sue parole:

il mare mi ha portato qui,

ritmi canzoni, donne di sogno,

banane, lamponi

onda su onda

mi sono ambientato ormai

il naufragio mi ha dato la felicita' che tu,

non mi sai dar.

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