Saturday, October 18, 2008

memoria lunga



questo post parla di Cina e di cinesi. paese millenario il primo, presenti a migliaia i secondi, specie a Chinatown che ospita varie sedi di UTS inclusa quella dove lavoro. il numero di passanti, studenti, colleghi dagli occhi a mandorla e' altissimo... ci mangeranno i risi in testa! per sdrammatizzare, quest'anno siamo andati a visitare il chinese garden al Darling harbour. si tratta di una piccola oasi di pace immersa nella citta' dove, in occasione del bicentenario dell'Australia (1988), hanno costruito un parco per ricordare la lunga amicizia che lega la Cina a Sydney. il giardino e' molto gradevole, con acqua, decorazioni e tempietti. il posto e' noto anche perche' offre l'occasione di gustare molti tipi di the cinesi e Cesira non si e' fatta pregare.



io ero a digiuno e ho preso invece i "gow gees" e un bicchiere di vino bianco (della South Australia). serviti caldi in un cestino di vimini, i miei gow gees sono bocconcini ripieni di gambero avvolti in una pasta traslucida che non saprei definire. un ottimo spuntino che mi ha fatto tirare sera in ufficio. una delle cose piu' divertenti del giro e' vedere i turisti che, noleggiando i costumi, si vestono da cinesi dell'eta' imperiale e passeggiano gustandosi l'atmosfera. i ragazzini sprizzano felicita' ma anche i grandi erano molto ben calati nella parte.



sabato sera invito da parte di Carl, andiamo mangiare cinese in un sobborgo di Sydney. ci sono alcune peculiarita': Riverwood e' lontano quasi 25 km dal centro e partiamo alle 17.15 per essere puntuali alla prenotazione delle 18.00. si, e' un po' prestino ma ci sono dei buoni motivi. il Yong Feng e' un ristorante no-frills (spartano, tavoli senza tovaglie e salviette di carta), frequentato quasi esclusivamente da cinesi, che fa i turni alle 18.00 e alle 20.00, tipo Marisa. se arrivi nel secondo turno, rischi che i primii clienti (cinesi!) ti abbiano gia' fregato l'aragosta che nuota beatamente, ignara del suo destino, nella vasca all'ingresso. quindi, bando alle ciance e partenza presto verso questa mecca della cucina d'oriente.



visto da fuori sembra un buco in cui c'e' da rischiare grosso anche per un veloce take away ma arriviamo alle 17.55 e essendo i primi (eh, ci mancherebbe!) possiamo ordinare l'unica aragosta della serata. la moglie di Carl, che e' cantonese oltre che un'organizzatrice nata, aveva previsto tutto e ha il pieno controllo della situazione. la cena e' stata buonissima, noi 4 (io, cesira, David e Carl) gli unici "foreign devils" seduti ai tavoli. la lobster era prelibata ma tutto era da incorniciare a partire dal maiale caramellato, al piccione arrosto fino alle verdure al vapore e ai funghi che competevano per gusto e bonta' con il pesce. insomma, promossi a pieni voti anche perche' paghiamo 26 euro a persona. yong feng vuol dire "lungo ricordo", unforgettable. a futura memoria...

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