Friday, March 10, 2023

May the Goldmans be with you

Tanto vale partire diretti e andare al punto. Credo che Goldman Sachs esprima al meglio la ferocia finanziaria e la ricerca del profitto senza limiti, possibilmente senza regole (o cercando in tutti i modi di dribblarle) e senza andare per il sottile nemmeno quando a rimetterci sono i suoi stessi clienti. in sintesi "greed is good" e più pelo (nello stomaco) per tutti! 

Ok, adesso be kind and rewind! A me GS piace fin troppo, forse perché la parte mefistofelica di me ammira questa cattiveria dura, scabra e senza sconti, in fondo non è una società di beneficienza. Ammiro quello che fanno perché quel che so di finanza indica che stanno fra i maestri, sono riusciti dove altri hanno fallito, incamerano solitamente milioni e miliardi di profitti all'anno, pagano bonus di cui si favoleggia, assumono i nostri migliori laureati, sanno fare i conti, sanno barare, fanno la cresta su tutto e, quando serve, si ritirano dai mercati, e lasciano altri col cerino in mano. Bravi. Punto. C'è sempre da imparare da gente così, sia per copiare quello che fanno sia per ricordare quello che non si deve fare mai (se nel tuo bilancio compaiono, a tutto tondo, anche altri valori oltre al profitto tout court).

Fare il prof è una benedizione e uno dei principale motivi è che i miei studenti mi onorano di insegnarmi un mucchio di cose, in classe e con quella vita che forse ho contribuito a indirizzare in minima parte. J è una mia ex-studentessa di "Financial Literacy", un corso di cui vado fiero (perché è destinato a ragazzi che non hanno scelto una laurea di economia o finanza). Sta terminando il PISE, è ancora molto giovane, e dopo Findomestic, Nordea, Fisher Investments, l'hanno assunta a GS, sede di Londra. Non dirò un'altra parola su di lei, le sono grato, e tanto, per avermi dato l'opportunità di vedere sul serio brandelli della ditta che è un Eldorado della finanza d'assalto mondiale.

La sede di Goldman Sachs a Londra

Ci dovevamo vedere per un caffè e un saluto al Vergnano di fronte alla fermata di Chancery Lane (dove, per inciso, si dice si possa gustare "the best espresso in London"). Poi J mi messaggia "prof, vuole venire a mangiare in sede? abbiamo diversi ristoranti e così non prendiamo la pioggia", wow, mi pare di sognare, vado in gita a Shoe Lane 25, sede londinese di GS! google maps mi guida liscio liscio fino a pochi metri dalla porta, dopo si perde un po', mi dice che sono arrivato ma ero andato oltre e devo ritrovare l'ingresso di un enorme grattacielo ondulato e disteso più in orizzontale che in verticale. entro, desk per la reception, poltrone per chi attende, un enorme display con la mission aziendale. imbraccio il mio IPhone per fare una foto che è solo un modo per ricordarmi il marketing e gli slogan ma quello della sicurezza mi è già venuto vicino, non si possono fare foto all'interno dell'edificio, non dice un'altra parola. adesso realizzo ci sono vari "gorilla" a piantonare l'entrata, tutt'altro che mingherlini, in abito scuro, auricolare e quella posizione rocciosa a gambe divaricate, a guardare attentamente tutto (anche se non si sa mai bene cosa...)

La foto è brutta come il demonio, ma è solo una sfida. Ho trascritto il testo che sta sotto a "The culture of Goldman Sachs"

mi siedo e mi domando se mi hanno preso per mona, mi organizzo, fingo di leggere il cellulare (che si può) e... immaginate? la foto la scatto lo stesso, tie! ammetto che è pavida, sbilenca, clandestina e non prenderò il Pulitzer ma si fa quel che si può e mi serve per suonare la carica:
The culture of Goldman Sachs is defined by the commitment to delivering the best service to our clients through collaboration, innovation, and a relentless pursue of excellence. 
Partnership, teamwork and integrity are foundational to our culture. We leverage the depth and breadth of our experience to create long-term value for our clients, stakeholders and communities. 
Our inclusive and dynamic environment inspires continuous learning and growth, ensuring future generations will surpass our current aspirations.

poi arriva J e mi porta dentro in un enorme piano terra adibito a ristorante con una mezza dozzina di banchetti/espositori dove si può prendere di tutto, con una spiccata predilezione per cibo "sano" (verdure, carbo free, protein-added, vegan, gluten-free, extraterrestre portami via!)  

metto assieme 630 grammi di roba varia, con un po' di penne fredde per formare un minimo di base per un filo d'insulina, poi pomodori, ceci, cereali, olive e chissà che altro. si paga a peso con carta di credito touch collegata a una bilancia elettronica, 10.45 pounds, mi spiace solo che ho dimenticato di tenere lo scontrino per ricordo. chiacchiero con J, appollaiato su un desk che preferiamo ai divanetti. guardo la marea di gente che mangia, alcuni sono in tiro ma non tutti. facciamo varie riflessioni sulla vita e sulla finanza, nella mia testa risuona il titolo del film "chiedimi se sono felice", intuisco qualcosa, me lo tengo per me. 

L'ampissimo androne e spazi per sedersi, mangiare, fare due chiacchiere. Gli espositori col cibo sono a pochi metri da qui

un neo assunto a GS forse prende 50k pounds se è a tempo fisso, 80k se è contingent che vuol dire licenziabile, in un certo senso carne da macello all'occorrenza. il bonus, se va bene, qualche volta non lo danno, si aggira sul 60% dello stipendio. si lavora tanto, di tanto in tanto sicuramente troppo (ma ognuno ha i suoi limiti), guardo queste facce con le vaschette del cibo, mi rendo conto che non ho preso nulla da bere, ero troppo concentrato a capire come funzionava la bilancia e stavo intasando la coda, constato che in media sono giovani, tanti trentenni e forse anche meno, qualche quarantenne, nessun "anziano" sopra quest'età o coi capelli bianchi o curvo o nettamente fuori peso. può darsi che chi ha più esperienza o ruoli dirigenziali pranzi altrove, anche nello stesso edificio: magari crostini e salmone e vino bianco, sto tirando a indovinare, mentre a noi giovani tocca la vaschetta. lo sapete vero che questa cosa di nutrirsi alla scrivania mi pare una barbarie, no? ogni cosa al suo posto, suggerisco sempre di staccare e di non rimanere inchiodati alla postazione per 14 ore di file, anche perché il cous-cous e molte altre cose s'infilano nella tastiera e fanno danni. e, scusate, ma la vaschetta mi ricorda tanto Pailette che almeno guaisce contenta e le diamo pure una seconda ciotola con l'acqua fresca!

J mi fa fare un tour: al piano interrato c'è un'enorme palestra, credo aperta giorno e notte, non serve nemmeno portarsi il cambio, ti danno loro maglietta e calzoncini sanificati. per chiamare uno degli 8 ascensori che salgono bisogna premere il piano desiderato su una pulsantiera che ti dice dove andare (sennò rischi che l'ascensore salti il piano dove sei diretto tu). saliamo al quarto, m'imbatto su un bel bancone dove si trovano snack, frutta, muffin e cookies e i baristi ti fanno il caffè a pagamento, "costa tanto", non oso immaginare quanto, e andiamo a pochi metri di distanza dove in effetti ci sono una marea di macchine da caffè, in una specie di social area con vista sul grattacielo di fronte, e puoi avere ogni specialità (black, macchiato single and double, cappuccino e tutti gli altri nomi di dubbia utilità che si sono inventati in UK), c'è anche il distributore di latte parzialmente scremato, ne puoi prendere quanto ti pare per allungare il caffè o un beverone salutare. Mi prendo un caffè lungo, quasi tiepido visto che il latte esce gelato. vedo pure un lavabo dove qualche ragazza sulla venticinquina sciacqua posate o quello che si è portata da casa, tutto mi pare in ordine e forse di tanto in tanto passa pure la signora delle pulizia a dare una spugnata.

L'atmosfera è frizzante dato che  oggi a Londra c'è il CEO, David Solomon, ed è previsto un discorso con tutti i dipendenti alle 14.45. tutti sono caricati a pallettoni, se non è come quando arriva il Messiah ci manca poco e piacerebbe anche a me stare a sentire, ma intuisco che c'è la sicurezza, la registrazione, gli inviti... mi limito a scattare coraggiosamente (ehm...) una foto al video che sta in ascensore, tanto per condividere l'evento. cerco di non distruggere la giornata a J, rimandole inutilmente sulle costole, anche se pare tranquilla. ha preferito portarsi la vaschetta su per mangiare più tardi, la ringrazio e la saluto, "chiedimi se sono felice", no? Buona fortuna, J, nella speranza tu possa venire al corso a testimoniare agli studenti e a dir loro cos'è sul serio lavorare coi professionisti. apre la porta che introduce all'open space dove si lavora, area derivati at large, fixing, margin calls e dintorni. riprendo l'ascensore e, vae victis, finisco negli scantinati perché salta il piano terra. ah sì, la pulsantiera! mi dice che devo prendere quello etichettato con "S", bye bye Goldman Sachs, è stato bello per un'ora bagnarsi nell'acquario degli squali!

David Solomon parlerà la suo popolo, ormai pronto ad attraversare anche il Mar Rosso ;-)

Per concludere, ho chiesto a chatGTP di scrivere un poemetto sulla banca (beh,  a dir il vero avevo chiesto di essere ironico e di ricordare anche scandali e controversie più o meno recenti in cui GS è stata coinvolta): è in rima, giudicate voi... lo dice anche chatGPT che c`è speranza pure per loro!

Goldman Sachs, oh Goldman Sachs, 

Your values sound quite grand,

Collaboration, innovation,

And excellence at hand.


Partnership and teamwork too,

Integrity, oh my,

Your culture seems quite noble,

Or is it all a lie?


For though you claim inclusivity,

And learning without end,

Controversy follows you,

Like a faithful friend.


From the 1MDB scandal,

To mortgage fraud and more,

It seems your pursuit of profit,

Has led you to the floor.


But fear not dear Goldman Sachs,

For there's hope yet to be found,

Perhaps a change in mindset,

Could turn your fate around.


So let us all aspire,

To build a world more just,

Where profit and integrity,

Can indeed coexist.


 



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