Friday, December 01, 2006
China Town
la citta' offre un'occasione notevole per vedere ora quello che potrebbe capitare da noi fra un decennio. la presenza asiatica in citta' e' impressionante. forse sono un po' distorto perche' UTS ha sede nel quartiere cinese della citta', ma il numero di persone "cinesi" e' altissimo. numerosi miei colleghi, molti dottorandi, il 30-40% degli studenti e moltissimi passanti sono di tratti asiatici. il quartiere e' vivacissimo, zeppo di attivita' commerciali e tonnellate di ristoranti. sembrano molto ben integrati, la comunita' cinese e' qui da parecchi anni. gli immigrati di prima generazione parlano un cin(gl)ese di comprensione ostica (e anche agnostica!) non capisco due parole di fila, mi aggrappo a quella che capisco e al fatto che non intavolo discussioni complicate: "posso avere dei pomodori?" e poco piu'. i giovani invece parlano bene e lavorano in banche e uffici.
la comunita' che in questo momento non gode di grande simpatia e' quella libanese. un po' e' perche' l'islam ed hezbollah non accendono le simpatie occidentali. infatti ci tengono a sottolineare che le cose vanno meglio coi libanesi maroniti, cioe' cristiani (finezza calcistica: c'e' differenza fra la serie C e l'inter-regionale, ci mancherebbe!) in piu' ci sono state risse fra gruppi di giovani libanesi e locali, ennesima prova che gli ubriachi non riconoscono frontiera alcuna. la cosa pero' ha avuto vasta eco sui media e ora non tira aria buona per chi viene dal paese dei Cedri. libanesi, tenete duro! fra un po' ne arriveranno degli altri a prendere il posto vostro. gli emigrati italiani nel mondo lo hanno sperimentato molte volte: dopo essere stati considerati della feccia, arrivava sempre un momento in cui altri si prendevano quell'onore...
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