Tuesday, September 30, 2008

Cremorne point



sabato pomeriggio ci siamo diretti con il ferry a Cremorne point, punto d'approdo per una delle tante baie, dette cove, che formano il grande Sydney Harbour. avevamo in mente di andare a Mosman bay, vedi post, ma per una serendipitosa coincidenza abbiamo deciso al volo di cambiare itinerario e abbiamo percorso il sentierino che costeggia la riserva di Cremorne, lungo lo Shello cove. nemmeno qui si scherza: giardini curatissimi, bush rigenerato e tappeti erbosi baciati alla luce calda del tramonto. anche qui le solite case che ti fanno venire voglia di fare i soldi a Wall Street (ehm..., in un altro momento?) per poi venire in questo buen retiro con vista sull'Opera house.



chudendo il giro per tornare al ferry, ci siamo fermati a vedere il giardino di Lex e Ruby Graham. erano due residenti che nel 1958 hanno preso casa qui e hanno piantato le prime piante sulla ripida riva che era in pratica una discarica (materassi, bottiglie, calcinacci...) il recupero di questa parte di costa ha impegnato le serate e i weekend di una vita. il risultato di questa passione laboriosa e' ora una meraviglia: quasi un ettaro di giardino tropicale in cui si possono trovare pace e bellezza. A Lex e Ruby, che mi piace immaginare come simpatici nonni con paletta e tubo per annaffiare, e' intitolato un premio di giardinaggio, assegnato annualmente dal municipio di North Sydney. che la primavera sia sempre con voi!

Friday, September 26, 2008

Darling harbour



"expect everything" e' lo slogan che promuove le iniziative di uno dei piu' bei porti di Sydney. fin dal nome un po' coccolo si capisce che anche i sydneysiders ne sono innamorati. non che le baie e porti strepitosi qui manchino, ma questo ha il suo fascino speciale. Darling harbour chiude la Pyrmont bay e, mutatis mutandis, svolge un po' la funzione delle Zattere a Venezia: e' un bel posto per lo struscio a qualsiasi ora, disteso al limitare di China Town con la sua Sussex street in perenne movimento, a pochi passi dal Paddy market e dalla sede di Haymarket di UTS, quella in cui lavoro io. il porto e' la sede dell'acquario di Sydney, maritime museum, teatri e convention center.


ci sono caffe' e ristoranti, come al solito numerosi i posti "italiani", si mangia il pesce in riva all'acqua. spesso, quando ho bisogno di una boccata d'aria fesca o non mi va di mangiare nella common room, e' uno dei target prediletti. il posto sprizza adrenalina e vitalita' con il suo parco sotto i viadotti ma dispensa anche la pace meditativa e peripatetica del chinese garden.


a Darling harbour passa anche il monorail, questa specie di treno volante (monorotaia, appunto) sospeso fra le strade e i palazzi. nonostante ci stia facendo il callo, fa ancora un certo effetto vedermi passare il trenino sopra la testa. ebbene, dopo qualche giorno passato in un ufficio provvisorio, vicino alla segreteria retta con piglio ed efficienza dalla signora Eleanor Resciniti (paisa'!), mi hanno dato una nuova stanza che sara' la mia sistemazione "definitiva" per questi 4 mesi. dalla mia finestra, lato porto, vedo il monorail passare ogni tre minuti. uno dei treni e' ricoperto di pubblicita' dell'India. oltre al subcontinente indiano la cosa che a me sembra piu' "incredible" e' vedere un gigante sikh che mi sorride a 8 m da terra. saluti globali a tutti!

Sunday, September 21, 2008

Venezia-Dubai-Sydney

anche questa trasvolata e' finita. dopo 32 ore esatte dalla partenza sbarchiamo a Sydney in un sole sfolgorante e con quasi 30 gradi di temperatura. qui sono tutti contenti di questo inizio pirotecnico di primavera e si godono questi primi caldi regalati dalla stagione: parchi pieni di gente a spasso o distesa sui prati a prendere colore, picnic nel fine settimana e drink/cena fuori sui moli del Sydney harbour. anche noi abbiamo ripreso il ritmo, combattendo la sinuosa tentazione di dormire alle ore piu' disparate per via del fuso, con quattro passi per il giardino botanico e il domain. e' sempre un gran bel vedere, in un tripudio di aiuole fiorite, turf verde brillante e piante molto belle.

la vista dal botanico e' una sintesi della citta' con i suoi squarci sulla skyline del central business district, sull'Opera House e sull'Harbour Bridge. abbiamo visto anche varie spose primaverili impegnate in veri e propri set fotografici, con tanto di lampade e ombrelli riflettenti.

a un certo punto ho visto un "leon" e in onore a una recente memorabile cantata di "viva venezia viva s. marco" mi sono ricordato delle sue glorie e mi sono messo in possa reverente e statuaria!

la movida cittadina e' notevole anche per l'evento del Sydney running festival, con maratona, maratonina e non competitiva con passaggio sul celebre ponte. ci sono migliaia di persone in calzoncini e scarpe da jogging a correre su e giu' per la citta con arrivo a Bennelong, fra l'opera house e il botanico.

per concludere, un commento su Emirates che ci ha portato a destinazione con un bel volo via Dubai e scalo tecnico a Bangkok. i posti in economica sono un po' piu' spaziosi del solito (e dopo piu' di 30 ore la differenza e' amplificata in positivo). ho notato la cosa anche perche' vicino a me era seduto un signore "massiccio", tale Ronald Evans di origini scozzesi che rendevano impervia la comprensione di quello che diceva. in altre circostanze avrei strameledetto un vicino cosi' ingombrante, ma Ronald e' stato bravissimo rimandendo immobile la suo posto senza strabodare per tutto il viaggio (si, non si e' mai mosso ne' sul Dubai-Bangkok, 6 ore, ne' sul Bangkoha-Sydney che dura 12 ore. io e Cesira ci chiediamo ancora come possa avere fatto!)


le hostess a bordo sono agghindate con grazia e ci siamo fermati a Dubai, capitale degli emirati. c'era il tempo per andare a dormire (8 ore) prima di prendere la coincidenza per Sydney e abbiamo soggiornato al Dubai International Hotel. l'albergo e' dentro lo scalo e ti tariffano la stanza a ore per il tempo della sosta. fa un certo effetto vedere dall'oblo' della camera, quattro piani piu' in alto, il flusso di viaggiatori che popola senza sosta lo scalo. visto che abbiamo preferito dormire, per questa volta (!?) niente acquisti in quello che tutti descrivono come uno dei templi dello shopping mondiale.