Sunday, November 12, 2006

Uluru


partenza alle 4.30 per vedere il sunrise su Uluru, nome aborigeno del monolite rosso. dovete sapere che dal 1985 il parco nazionale e' stato restituito agli Anangu che lo gestiscono con l'aiuto dei rangers. in Australia la questione aborigena e' molto sentita e l'opinione pubblica e' stata coinvolta nella "reconciliation", il tentativo di ammettere colpe collettive passate, di sperimentare modi di convivenza civile fra "white fellas" e popolazioni indigene e di trovare il modo di riparare il riparabile. in qualche caso le ferite sono abbastanza recenti: fra il 1900 e il 1930, migliaia di bambini aborigeni furono prelevati con la forza e forzatamente cresciuti in famiglie bianche. non ritrovarono piu' i loro parenti e le bambine vennero tipicamente addestrate (!?) ad essere buone mogli dei molti immigrati bianchi che raggiungevano il paese (molti piu' maschi che femmine). una intera generazione e' stata cancellata.


"you are in the 1% of tourists that have seen the rain", dice la nostra guida. nella notte infatti c'e' stato un temporalone (piove 2-3 volte l'anno da queste parti). questo ci aiuta perche' il clima mattutino e' piu' fresco e il monolite e' solcato da righe nere, provocate dalla caduta dell'acqua, che si vedono solo dopo una pioggia. sorto il sole, partiamo alle 6.30 per una passeggiata attorno al "pietrone", 9.4km di lunghezza. spero che le foto parlino da sole, ci impieghiamo quasi 3 ore e alle 9.30, con temperatura a 33 gradi, riprendiamo il bus per andare a vedere la cascata di Mututjulu e il centro culturale aborigeno.


dopo un paio d'ore di pausa, nel pomeriggio andiamo a vedere Kata Tjuta, percorrendo i soli due sentieri che sono consentiti, dato che si tratta di una montagna sacra agli Anangu. il tempo si e' "rimesso", 44 gradi ventosi, e molti turisti rischiano grosso. questa e' una stranezza australiana, il turismo e' di massa e ci sono deliziose signore inglesi di 60 e passa anni accompagnate dai mariti, intorno ai 70-75 ben portati. le guide ripetono molte volte l'appello a bere almeno un litro d'acqua all'ora ma camminare in salita e' comunque proibitivo per loro, figurarsi a 44 gradi. i cartelli infatti dicono "Do not risk your life" per una camminata che in altre circostanze sarebbe simile a un cavalcavia. io reputo il posto una vera meraviglia, basta bere come un cammello e non fare caso al caldo. prima di salutarci, un esperimento. non sono un grande regista ma se scaricate il filmato QickTime a questo link (5.2Mb), vi potete fare un'idea della camminata attorno a Uluru all'alba. si vede anche la micidiale spinifex grass, ma questa e' un'altra storia...

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